"Quando l'arte serviva a curare"
"Quando l'arte serviva a curare"
11/05/2007 00:00:00
MOSTRA BOTANICA
"QUANDO L’ARTE SERVIVA A CURARE:
Gli erbari tra scienza ed arte"
ARTE E SCIENZA A COSMOFARMA
Cosmofarma Exhibition, la fiera leader italiana della farmacia, che si terrà a Bologna dall’11 al 13 maggio, avrà quest’anno un motivo di attrazione in più per i farmacisti visitatori. Nell’ambito del padiglione 34, infatti, sarà allestita la Mostra “ Quando l’arte serviva a curare”, organizzata da Aboca, la grande azienda erboristica di Sansepolcro.
Anche questa iniziativa nasce nell’ambito dell’attività di comunicazione culturale di Aboca Museum e si inserisce nel percorso iniziato nel 1978, che ha per oggetto la coltivazione e la trasformazione delle piante officinali biologiche attraverso le più moderne tecnologie , riscoprendo le radici del millenario rapporto fra l’uomo e le piante medicinali.
La mostra, che si svolge su oltre 700 mq di superficie espositiva, vuole approfondire le problematiche legate all’evoluzione funzionale e didattica della comunicazione botanica tra Rinascimento e Illuminismo.
Proprio in quel periodo, infatti, dopo la scoperta della stampa, l’Europa vide nascere in grandissima quantità opere descrittive e figurative del regno vegetale. L’illustrazione venne concepita in funzione della scienza terapeutica, quasi una “fotografia” della forma, dei colori e delle dimensioni delle piante medicinali per non scambiarle o confonderle.
Botanici di ogni nazionalità cercarono di rendere l’immagine sempre più rispondente al vero, ricorrendo all’aiuto di veri e propri artisti per quanto riguarda il disegno, l’incisione e l’acquarellatura delle tavole. Gli erbari e le stampe proposti, tra i quali una eccezionale riproduzione in fac-simile dell’ Hortus Eystettensis, uno dei più affascinanti erbari del primo Seicento del botanico farmacista tedesco Basilius Besler, spiegano come l’osmosi tra l’artista e lo scienziato realizzasse l’idea del bello, del meraviglioso, dello straordinario, del compiuto, tipiche di un’opera d’arte, all’interno di un testo le cui finalità , però, erano prettamente mediche.
Peonie, girasoli, narcisi, tulipani, gigli e una miriade di altre specie attraggono e coinvolgono il visitatore, facendogli gustare il fascino di un sapere naturalistico-scientifico espresso in modo del tutto originale e che ha rappresentato una tappa fondamentale per giungere alla scienza moderna. La mostra, insomma, celebra l’apporto dell’arte alla medicina riprendendo il tema affascinante di “Quando l’arte serviva a curare”.
Attraverso l’esposizione-presentazione di erbari del XVI – XVIII secolo, la mostra avrà un particolare riferimento agli usi terapeutici delle piante, rappresentando, in definitiva, uno spaccato tra sapere medievale e scienza moderna, tra cultura classica e scienza sperimentale: è rivolta principalmente agli addetti ai lavori, che potranno constatare la rarità e preziosità del materiale esposto.