Supplementum necessarium de cicuta.

Veleni


Supplementum necessarium de cicuta. Nella Bibliotheca Antiqua Aboca, legato al "Libellus quo demostratur stramonium, hyosciamum, aconitum", troviamo Il "supplementum necessarium de cicuta", edito nello stesso anno sempre per i tipi del napoletano Benedetto Gessari. Antonio Storck sottolinea con "necessarium", indispensabile, questo lavoro che riferisce le sue esperienze sulla cicuta, erba conosciuta fin dai tempi antichi.per le sue proprietà tossiche e medicamentose. Era utilizzata come antispasmodica, narcotica antidolorifica e antirabbica. Ippocratici, Greci e medici medioevali ne facevano largo uso, sia per via esterna che interna, confondendo la cicuta acquatica o minore (cicuta virosa) con la cicuta maggiore (conium maculatum): le due piante si distinguono non solo per la misura ma soprattutto per i sintomi dell’avvelenamento. I principali botanici del sedicesimo secolo, come Bauhin, Mattioli e Bock già erano in grado di distinguere le due varietà. I casi riferiti dal nostro Autore segnalano sorprendenti risultati con l’uso di quest’erba: un uomo di trentanni per molti mesi dolorante all’addome, sempre pallido, "corpus totum macilentum" remedia cujuscunque generis tentata, nil profuerunt "& incipiebant deficere vires" con la sola cicuta nello spazio di tre settimane ". juvit, rediit appetitus..accessit totius corporis robur." Come questo, presenta altri casi clinici sintetici, ma ben descritti, che rivalutano l’uso di quest’erba qualificandola come valido medicamento. La stampa di buona qualità che illustra il supplemento, raffigurante la cicuta, è di misura molto grande rispetto al libro e si presume destinata ad un utilizzo didattico.


Alcune immagini del libro