Paradisi in Sole. Paradisus Terrestris. Or, a choise garden of all sorts of rarest flowers, with their nature, place of birth, time of flowring, names, and vertues to each plant, useful in physick, or admired for beauty. To which is annext a

Farmaceutica Erbari


Paradisi in Sole. Paradisus Terrestris. Or, a choise garden of all sorts of rarest flowers, with their nature, place of birth, time of flowring, names, and vertues to each plant, useful in physick, or admired for beauty. To which is annext a Il "Paradisi in sole Paradisus terrestris" è stato dato alle stampe per la prima volta nel 1629 e una seconda volta nel 1656, pochi anni dopo la morte dell’Autore, con alcune aggiunte nel testo. E’ un’opera ricchissima dal punto di vista iconografico: le pagine illustrate sono cento e ognuna presenta almeno sette piante disegnate nei dettagli. Teniamo presente che viene ancora usata la tecnica xilografica e per questo talvolta ci sono immagini con il segno poco definito. All’opera fanno seguito due interessanti trattati, uno sui frutti e la loro coltivazione, l’altro sull’orto aromatico. Questo argomento sarà abbondantemente sviluppato dagli autori inglesi dei secoli successivi che si dedicheranno a descrivere giardini e floricolture familiari. Il frontespizio illustrato del Paradisi incuriosisce e lascia stupefatti per la ricchezza dei particolari: ecco Adamo ed Eva in Paradiso, sovrastati da giganteschi ciclamini, lilium e cariophillus. C’è anche un fantastico agnello vegetale della Tartaria, una pianta animale che "vegeta" nei dintorni di Sammarcanda. Verso il fondo del quadretto idilliaco, notiamo una cornice di piante ad alto fusto facilmente riconoscibili. L'opera si può considerare un florilegio, anche se nella descrizione delle piante troviamo l’elenco classico delle virtù riconosciute nelle cure tradizionali inglesi.


Alcune immagini del libro