Dettaglio libro
Historia botanica practica, seu plantarum, quae ad usum medicinae pertinent, nomenclatura, descriptio, et virtutes, cum ab antiquis, tum a recentibus celebrium auctorum scriptis desumptae, ac aeneis tabulis delineatae, atque ad vivum ex prototypo
Farmaceutica - Erbari
L’Historia Botanica practica, seu Plantarum quae ad usum medicinae pertinent, si presenta con una figura in frontespizio carica di significati simbolici, composita com’è di attrezzi agricoli, libri, pennelli, tralci, una corona, il tutto dominato dal sole. Sul dorso di alcuni libri sono chiaramente leggibili i nomi di botanici. Fanno da premessa la lettera dedicatoria al cardinal Giuseppe Puteobonello, arcivescovo di Milano, e la lettera al lettore, più la tavola nomenclaturale con le abbreviazioni degli autori citati nell’opera. Il testo vero e proprio consiste in una schematizzazione sistematica delle piante, nella quale i moderni taxa sono distinti in Distributiones e in Stirpes. Per ogni distributio, ne vengono considerate 35, sono elencati i caratteri generali del gruppo relativamente a tutte le parti della pianta, da quelli vegetativi a quelli fiorali, dopo di che vengono elencati i generi ricompresi nella distributio, e infine, separati secondo ordines (ordo I, II, III, ecc.), la descrizione dettagliata di ogni singolo genere. Il tutto vorrebbe costituire una specie di chiave analitica delle distributiones prima e degli ordines poi, utile al riconoscimento delle piante e al loro inquadramento tassonomico. Il testo vero e proprio, cioè quello che illustra le piante medicinali (perché è all’uso terapeutico che allude l’autore quando parla di Botanica pratica), comincia dopo e ricalca lo schema già proposto in chiave analitica, con l’aggiunta di una voce sulle differenze tra specie e specie e soprattutto sul temperamento e le vires, cioè le proprietà e e le indicazioni. Lo schema proposto per le distributiones è il seguente: Plantae submarine, P. terrestri semplicissime (funghi), P. simpliciores (muschi), P. capillares (felci), P. gymnospermae (non nel senso moderno, in quanto comprendone le attuali ranunculaceae, rosaceae, plantaginaceae), P. gymnospermae umbelliferae (gruppo molto omogeneo di sole ombrellifere moderne), P. gymn: flore simplici, P. gymn. Flore planipetalo, lattescentes et pappescentes, P. discifloae, poi le corymbiferae, le capitatae, la capitatae squamosae, le stellatae, le verticillatae, le asperifolae, le tetraspermae tetrapetalae, le diangiae polyspermae, le triangie polyspermae, le tetrangiae, le pentangiae, le poliangiae, le multisiliquose, le tetrapetalae criciformes siliculoses et siliquoses, le leguminose trifoliatae, le leguminosae poliphyllae, le bacciferae, le pomiferae, le apetalae, le monocotyledones, tutte inframezzate da tavole di piante. Come si vede non mancano qua e là alcune felici intuizioni valide ancora oggi, ma la realizzazione migliore del libro rimangono le figure, raccolte in 65 tavole in b/n, realizzate con cura e con molta veridicità. Segue un’appendice con tre tavole, comprendente un gruppo di Plantae anomale con il solo anice stellato. Il ringraziamento a Dio uno e trino come explicit del testo si fa quasi preghiera alla fine dell’appendice.