Dettaglio libro
Theatrum Sanitatis di Ububchasym de Baldach. Codice 4182 della Biblioteca Casanatense di Roma I - II
Farmacognosia Medicamenti di origine vegetale
Questa riproduzione del Theatrum Sanitatis di Ububchasym de Baldach permette ad un gran numero di appassionati di entrare in contatto con un’opera che, nel tardo medioevo e nel rinascimento, ha avuto una grande celebrità e diffusione.
L’analisi bibliografica introduttiva di Emma Pirani è dedicata all’osservazione della parte iconografica che nel Theatrum Sanitatis assume un ruolo primario.
Il trattato viene qualificato come vademecum o meglio, come diceva Delisle, "Manuale d’igiene illustrato". Ma le immagini sono per un pubblico raffinato, avvezzo alla cura dei decori, dei particolari e dei colori.
Si può fare un confronto con il Tacuinum Sanitatis della Biblioteca Nazionale di Parigi e con quello della Biblioteca Nazionale di Vienna.
Trattandosi di teatro della Sanità, viene data uguale importanza al mondo vegetale ed al mondo animale: le illustrazioni riproducono vini, olii, sciroppi, bovini e suini e formaggi; come ben sottolinea la commentatrice, altri aspetti della vita umana sono evidenziati, come la raffigurazione di piante, musiche, balli equitazione ed esercizi militari, il tutto contornato da un sereno naturalismo.
La parte medico-scientifica del Theatrum è incentrata (come dice il prologo di A.Pazzini) sulle cose che sono necessarie a ciascun uomo per la quotidiana conservazione: il clima, il cibo e le bevande, il moto ed il riposo, il sonno e la veglia, la regolamentazione dei mari, la gioia, il dolore e la tristezza (la moderna psicosomatica). Le malattie nascono dall’alterazione di questi sei elementi fondamentali. Dopo la trattazione dei medicinali semplici, il libro prosegue con la raffigurazione in miniatura degli argomenti nelle 65 tavole, probabilmente realzzate nel quindicesimo secolo con lo stile della bottega di Giovannino de Grassi.
Si tratta di iconografie splendide, tracciate con semplicità, come la menta, o con animazione e fantasia, come il fructus mandragorae, che resta tuttavia un’illustrazione statica classicamente medioevale. Sottolineiamo l’opulenza dei disegni e dei colori che invece riempiono la tavola dei melones dulces.
Le didascalie esplicative ci parlano adeguatamente della natura, della forma, della qualità e soprattutto della virtù d’ogni pianta presa in esame.