Manufacture des glaces. Planches de la Grande Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des Sciences, des Arts et des Métiers, par une société de Gens de Lettres. Contenant quarante sept planches, dont huit double.

Scienze Arti Mestieri Arte vetraria


Manufacture des glaces. Planches de la Grande Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des Sciences, des Arts et des Métiers, par une société de Gens de Lettres. Contenant quarante sept planches, dont huit double. Il 16 ottobre del 1747 Diderot e D’Alembert assumono l’incarico ufficiale di condirettori della grande pubblicazione enciclopedica francese, alla quale avevano già dato il loro contributo, affiancando l’abate De Gua De Malves dall’anno prima. La collaborazione era cominciata correggendo alcune pagine mal tradotte dalla utilissima Cyclopoedia dell’inglese Chambers ed era poi proseguita con l’approfondimento totale ed autonomo degli argomenti. Una svolta decisiva all’impostazione generale viene data nel 1749 quando Diderot ingaggia il disegnatore Goussier: questi ha il compito di continuare a raccogliere stampe o matrici presso incisori ed editori e di rifare o completare i disegni ritenuti di qualità non sufficiente per la pubblicazione. Nel 1750 vengono distribuiti ottomila prospetti con il piano completo dell’opera (dieci volumi in folio dei quali due di tavole) e le condizioni economiche per la prenotazione: in tutto 372 franchi da dividersi fra vari acconti e saldo finale alla consegna dell’ultimo volume. Una cifra notevole. Il primo volume del 1751 viene tirato in 2.050 copie che vengono esaurite in poco tempo e che sono oggetto di polemiche soprattutto da parte dei Gesuiti a causa di alcune interpretazioni religiose. Con i volumi seguenti si passa ad una riedizione di 5.000 copie che viene ostacolata dall’intervento del Parlamento stesso che intravede qualche tono sovversivo e proibisce un ulteriore ristampa. Si pensa di rimborsare gli acquirenti e di non concludere l’opera, ma si prosegue fra alterne vicissitudini fino all’uscita nel 1766 degli ultimi libri con le stampe: il discorso preliminare di D’Alembert può essere considerato come il manifesto della cultura moderna che annuncia questa Enciclopedia come simbolo della nuova concezione del sapere e della nuova concezione illuminista. Non si vuole dare una semplice istruzione ma promuovere una riflessione critica. Nell’opera l’approfondimento nei campi scientifico, artistico e pratico è veramente all’avanguardia, godendo dell’esperienza della Cyclopoedia del Chambers e della collaborazione di studiosi come il filosofo Voltaire, il letterato Rousseau e dei membri scientifici colleghi di Accademia di D’Alembert come Buffon per le scienze naturali, Barthez per la medicina e Turgot per l’economia.Dal punto di vista della tecnica di stampa è stata usata una curata calcografia su lastra di rame che ha permesso un ottimo rilievo dei particolari. I vari argomenti sono approfonditi attraverso tavole che sono l’una la continuità dell’altra, come possiamo vedere anche dalle stampe allegate, che appartengono alla Collezione Aboca e sono esposte nella stanza dei vetri farmaceutici del Museo. Meritano attenzione per la precisione dei particolari ed il movimento Lavage du sable et calcin (glaces tavola X) e Fourneaux (glaces soufflées tavola XXXIV)


Alcune immagini del libro

Manufacture des glaces. Planches de la Grande Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des Sciences, des Arts et des Métiers, par une société de Gens de Lettres. Contenant quarante sept planches, dont huit double.

Scienze Arti Mestieri Arte vetraria


Manufacture des glaces. Planches de la Grande Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des Sciences, des Arts et des Métiers, par une société de Gens de Lettres. Contenant quarante sept planches, dont huit double. Il 16 ottobre del 1747 Diderot e D’Alembert assumono l’incarico ufficiale di condirettori della grande pubblicazione enciclopedica francese, alla quale avevano già dato il loro contributo, affiancando l’abate De Gua De Malves dall’anno prima. La collaborazione era cominciata correggendo alcune pagine mal tradotte dalla utilissima Cyclopoedia dell’inglese Chambers ed era poi proseguita con l’approfondimento totale ed autonomo degli argomenti. Una svolta decisiva all’impostazione generale viene data nel 1749 quando Diderot ingaggia il disegnatore Goussier: questi ha il compito di continuare a raccogliere stampe o matrici presso incisori ed editori e di rifare o completare i disegni ritenuti di qualità non sufficiente per la pubblicazione. Nel 1750 vengono distribuiti ottomila prospetti con il piano completo dell’opera (dieci volumi in folio dei quali due di tavole) e le condizioni economiche per la prenotazione: in tutto 372 franchi da dividersi fra vari acconti e saldo finale alla consegna dell’ultimo volume. Una cifra notevole. Il primo volume del 1751 viene tirato in 2.050 copie che vengono esaurite in poco tempo e che sono oggetto di polemiche soprattutto da parte dei Gesuiti a causa di alcune interpretazioni religiose. Con i volumi seguenti si passa ad una riedizione di 5.000 copie che viene ostacolata dall’intervento del Parlamento stesso che intravede qualche tono sovversivo e proibisce un ulteriore ristampa. Si pensa di rimborsare gli acquirenti e di non concludere l’opera, ma si prosegue fra alterne vicissitudini fino all’uscita nel 1766 degli ultimi libri con le stampe: il discorso preliminare di D’Alembert può essere considerato come il manifesto della cultura moderna che annuncia questa Enciclopedia come simbolo della nuova concezione del sapere e della nuova concezione illuminista. Non si vuole dare una semplice istruzione ma promuovere una riflessione critica. Nell’opera l’approfondimento nei campi scientifico, artistico e pratico è veramente all’avanguardia, godendo dell’esperienza della Cyclopoedia del Chambers e della collaborazione di studiosi come il filosofo Voltaire, il letterato Rousseau e dei membri scientifici colleghi di Accademia di D’Alembert come Buffon per le scienze naturali, Barthez per la medicina e Turgot per l’economia.Dal punto di vista della tecnica di stampa è stata usata una curata calcografia su lastra di rame che ha permesso un ottimo rilievo dei particolari. I vari argomenti sono approfonditi attraverso tavole che sono l’una la continuità dell’altra, come possiamo vedere anche dalle stampe allegate, che appartengono alla Collezione Aboca e sono esposte nella stanza dei vetri farmaceutici del Museo. Meritano attenzione per la precisione dei particolari ed il movimento Lavage du sable et calcin (glaces tavola X) e Fourneaux (glaces soufflées tavola XXXIV)


Alcune immagini del libro